trattamenti psicologici innovativi

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Le tecniche di intervento innovative rappresentano un supporto alle forme tradizionali di intervento (per esempio, consulenza psicologica, psicoterapia) perché permettono di alleviare la sintomatologia di un disturbo e aiutano la persona ad utilizzare le proprie capacità di ristrutturazione delle risorse.

In questo modo è possibile cucire adeguatamente il trattamento sulla persona.

Serious Games

Negli ultimi anni si sta diffondendo l'uso di applicazioni e videogame nell'ambito della salute mentale come quelle legate al supporto psicologico per le dipendenze. Molti gruppi di ricerca stanno valutando l'applicazione di training digitali sotto forma di video game. I video game offrono infatti molti vantaggi che permettono di massimizzare l'efficacia dei training. Sono facilmente accessibili e fruibili e hanno un basso impatto economico. Il vantaggio maggiore è che possono essere utilizzati in situazioni e contesti diversi; anche a distanza. L'intervento deve però essere continuativo per facilitare il trasferimento dei benefici dei training game e video game nella pratica. Un altro vantaggio dell'uso dei videogame, che per gli scopi terapeutici si definisce serious game, è il cosiddetto “appeal”. I video game sono progettati per essere motivanti, e mantenere la motivazione nonostante il training possa richiedere anche esercizi ripetitivi. I serious game hanno quindi il potenziale di mantenere l'aderenza al trattamento e limitare il drop out. Il limite maggiore, ad oggi, di questo tipo di training digitale è il gap culturale che potrebbe rendere difficile accettare il ruolo e il potenziale dei training digitali nell'affiancare le terapie tradizionali per le dipendenze.

Realtà Virtuale

Una delle tecnologie che ha subito un maggiore sviluppo nel campo terapeutico negli ultimi decenni è la realtà virtuale (VR), una tecnologia che permette all'utilizzatore di immergersi in un mondo virtuale (che può essere simile a quello reale o completamente diverso, come un videogioco) con tutti i sensi, o quasi, in base al grado di immersività. L'interazione con il mondo è generalmente resa possibile attraverso strumenti come controller, cuffie, visori per la VR, oltre che ad un computer in grado di gestire il software. Questa tecnologia, inizialmente ideata per l'utilizzo in campi simulativi e ludici, ha visto un graduale incremento d'interesse anche in campo terapeutico negli ultimi decenni.

Una delle tecniche risultate maggiormente efficaci in campo VR, è la Virtual Reality Exposure Therapy (VRET). Questa tecnica si basa sul concetto di condizionamento classico di Pavlov, una delle teorie fondamentali delle scienze comportamentali. L'obiettivo è diminuire il desiderio di assunzione della sostanza (craving) moderando la risposta condizionata a certi stimoli naturalmente collegati ad essa, come può essere una bottiglia di birra o un pacchetto di sigarette. In molti casi, come ad esempio nella dipendenza da tabacco, la VRET ha avuto grandi risultati, con il vantaggio di poter utilizzare un ambiente più controllato, naturalistico, e solitamente anche più divertente.

Neurostimolazione

La neuromodulazione fa riferimento ad un insieme di tecniche di modificazione della trasmissione degli impulsi nervosi nel Sistema Nervoso Centrale o Periferico. Rappresenta un approccio terapeutico reversibile ed è indicato, oltre al trattamento delle dipendenze, anche per il trattamento di diverse patologie come dolore cronico, epilessia, disturbi psichiatrici, cefalee, depressione.

Fra le tecniche più utilizzate – e di cui si hanno riscontri scientifici attendibili – vi è la Stimolazione Magnetica Transcranica ripetuta (rTMS, ripetitive transcranical magnetic stimulation) e la Stimolazione Elettrica Continua (tDCS, transcranical direct current stimulation).

Gli interventi di neuromodulazione utilizzano una proprietà fondamentale del cervello: la neuroplasticità. Gli stimoli fisici, magnetici ed elettrostatici agirebbero proprio sfruttando la neuro plasticità e stimolando le strutture implicate nella neurogenesi.

Queste tecniche, come si è detto, consistono nella modulazione dell'eccitabilità cerebrale, e si effettuano appoggiando sullo scalpo uno o più conduttori in grado di erogare una corrente continua ad intensità molto bassa per alcuni minuti. Sono tecniche non invasive che permettono di modulare l'attività celebrale. La neurostimolazione può modificare i processi cognitivi, cambiando l'attività neuronale e anche il comportamento impulsivo. Nolti sono gli studi scientifici che hanno riportato effetti positivi nella direzione di una riduzione significativa dei livelli di craving.

Il Protocollo di trattamento standard consiste in diverse sessioni da 20 minuti ciascuna (tipicamente 12). Sotto la supervisione del professionista di riferimento, il protocollo standard può essere adattato alle particolari e personali esigenze della persona. È possibile infatti modificare la frequenza giornaliera, aggiungere o ridurre sessioni di stimolazione nella fase iniziale, prolungare la durata della fase di mantenimento. È possibile iniltre variare altri parametri, come la posizione degli elettrodi, la durata della sessione o l'intensità della corrente utilizzata, che vanno però valutati insieme al professionista nel corso dell’intervento.

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