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6/1/2021

Attentional bias come training per il trattamento della dipendenza

La gravità dei problemi relativi all'uso di droghe e l'elevata prevalenza della condizione di dipendenza lungo l’arco della vita, sottolineano l'importanza di creare trattamenti sempre più efficaci per le persone che hanno problemi di uso di sostanze. Nel complesso, i trattamenti evidence based, come la terapia cognitivo comportamentale (CBT) o la prevenzione delle ricadute, si sono dimostrati efficaci a breve termine. Circa la metà delle persone trattate per un disturbo da uso di sostanze ha una ricaduta entro il primo anno dopo di trattamento, probabilmente perché fra le molte variabili considerate durante il trattamento, vanno aggiunte altre variabili, cruciali per il mantenimento della dipendenza.

Gli attuali modelli di dipendenza sul doppio processo indicano l'importanza di differenziare tra processi espliciti e impliciti, che guidano il comportamento di dipendenza. Entrambi i processi contribuiscono allo sviluppo e al mantenimento della dipendenza. Relativamente ai processi impliciti, particolarmente importante per la dipendenza è l’attentional bias, definito come la tendenza a concentrarsi implicitamente e mantenere l'attenzione sui segnali rilevanti per la sostanza nell'ambiente, come il pub dall'altra parte della strada. Trattamenti, come la CBT, si concentrano principalmente su processi decisionali espliciti, ma risultano meno efficaci per nell’interrompere processi impliciti come l’attentional bias. A tale proposito sono stati sviluppati interventi utili per modificare direttamente questi processi impliciti, e noti come attentional bias modification (ABM).

Diversi interventi ABM sono stati utilizzati e fra questi uno dei più conosciuti si basa sul paradigma dot probe, in cui due immagini, una che contiene informazioni rilevanti e una irrilevanti sulla sostanza, vengono presentati contemporaneamente sullo schermo. Successivamente, entrambi gli stimoli scompaiono e un indizio visivo (letteralmente probe: sonda) appare dietro lo stimolo irrilevante per la sostanza. Le persone hanno il compito di identificare la posizione dell’indizio il più rapidamente possibile. Di conseguenza, i partecipanti imparano a spostare la loro attenzione verso gli stimoli irrilevanti per la sostanza e lontano dagli stimoli rilevanti per la sostanza, portandoli a riconsiderare e riqualificare i segnali relativi alla sostanza.

Un altro intervento ABM utilizzato l'Alcol Attention Control Training Program. Questo tipo di training, da un lato mira a ridurre l’attenzione verso gli stimoli correlati all'uso di sostanze e, dall'altro, a diminuire il tempo in cui le persone con disturbo da uso di sostanze dedicano a stimoli correlati alla sostanza, una volta rilevati.

Si possono quindi considerare efficaci questi tipi di interventi? Nel caso degli interventi ABM, essi tendono a ridurre l’attenzione verso sostanze correlate alla sostanza e, di conseguenza a portare a una riduzione dei sintomi clinicamente rilevanti. Una recente revisione della letteratura ha valutato il potenziale clinico degli interventi ABM nella dipendenza, dando un giudizio positivo sull'efficacia nel ridurre i sintomi correlati all'uso di sostanze. Inoltre, gli autori hanno dimostrato come la riduzione dei sintomi del disturbo da dipendenza è conseguente alla riduzione dell’attentional bias, cioè dell’effetto, attentivo-cognitivo, misurato in percentuale di errori e tempi di reazioni che, a seguito di diverse somministrazioni, tende a ridursi. È importante quindi che l’intervento si componga di una serie di somministrazioni, quotidiane e poi settimanali, effettuate in forma di training.

In definitiva, diversi studi peer-reviewed hanno valutato gli effetti degli interventi con ABM sui cambiamenti nel bias attenzionale e sui cambiamenti nei sintomi, come l'uso di sostanze, dipendenza da sostanze, problemi correlati all'uso di sostanze, desiderio e ricaduta. I risultati sono promettenti e vanno nella direzione di un’innovazione nel trattamento della dipendenza, in linea con l’uso di nuove tecnologie e trattamenti on line o a domicili.

Possiamo quindi concludere che fra i maggiori vantaggi di questa forma di training vi è la possibilità di  somministrazione tramite computer, smartphone o tablet, così da renderlo utilizzabile insieme ad altri tipi di intervento sia in presenza di un operatore oppure on line.

Ma la domanda è: gli attuali contesti di trattamento e servizi per le dipendenze, sono pronti ad “accogliere” nuove forme e tipologie innovative – come queste – per la cura della dipendenza?

 

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